Ventitré medici e operatori dell’Asst hanno scitto ai politici regionali e alla stessa Regione sul tema della sanità lombarda. Primo firmatario il dottor Attilio Galmozzi, che è anche assessore del Comune di Crema. Ecco la loro riflessione proposta sul confronto in atto in tema di sanità.
“Serve più territorio. Lo abbiamo vissuto drammaticamente in questi mesi di emergenza sanitaria dove il territorio, inteso come medicina di prossimità, è stato assente. Decenni di disinvestimento, tagli di risorse, posti letto e una medicina territoriale sempre meno presente a accessibile hanno rappresentato il fulcro del fallimento gestionale dell’emergenza Covid.
Servono risorse per il territorio, servono due piani di cura: a bassa intensità in presidi territoriali aperti almeno nelle 12 ore diurne; visite medico-infermieristiche domiciliari per andare incontro alla fragilità di pazienti che non necessitano di ospedalizzazione ma di presa in carico domiciliare; ambulatori territoriali polispecialistici per la prevenzione, l’educazione sanitaria, con una diagnostica di base, dove i Medici di Medicina Generale possano gestire al meglio i quadri clinici a basso impatto. E un secondo piano, ovvero l’ospedalizzazione, che non può più essere indiscriminata, inappropriata ma qualificata e puntuale, con piani di formazione adeguati, personale non ridotto al lumicino, tecnologia e posti letto a medio-alta intensità, per il paziente acuto.
Se provassimo a utilizzare i 250 milioni di euro paventati per la costruzione di un nuovo (utile?) ospedale a Cremona per una grande sperimentazione nazionale di medicina di prossimità? Un laboratorio lombardo, in sinergia con le Asst, gli ordini professionali, i medici di Medicina Generale, medici e infermieri ospedalieri e le Università? Il Ssr Lombardo ha eccellenze e criticità; lo abbiamo visto in questi mesi drammatici. Ripercorrere errori non serve ad accrescerne il prestigio e la funzionalità, ma viceversa ad impoverire sempre di più le comunità di un presidio vicino alla gente.
Allora, noi medici dell’Asst di Crema, lanciamo una proposta a chi ha potere decisionale: costruiamo territorio, non impoveriamolo con l’ennesimo mastodontico, ipotetico ospedale da 250 milioni di euro. Noi ci siamo.”