RIPALTA CREMASCA – Leonardo Bonzi e l’aereo “Angelo dei bimbi” rivivono a Milano

Nuovo motivo d’orgoglio per la comunità di Ripalta Cremasca, che trova lustro grazie a un suo indimenticato e illustre concittadino: il conte Leonardo Bonzi, il cui museo si trova nella frazione di San Michele. Un orgoglio che si estende all’intero nostro territorio.

Nella mattinata di oggi, mercoledì 24 giugno, il sindaco Aries Bonazza, le sorelle marchese Bonzi e Giancarlo Poli, cremasco appassionato di auto e di Alfa Romeo in particolare, sono stati a Milano nel Museo dell’Alfa Romeo (che ha festeggiato i 110 anni del proprio marchio), dove è tornato in esposizione – dopo un accurato lavoro di riassemblaggio – l’aereo Ambrosini S.1001 Grifo che il conte pilotò, con il nome di Angelo dei bimbi, nel gennaio del 1949, insieme a Maner Lualdi.

In quella storica impresa, Leonardo Bonzi fu protagonista del volo senza scalo da Milano a Buenos Aires, organizzato a scopo benefico grazie a un’idea del beato don Carlo Gnocchi: i proventi, frutto della sensibilità degli italiani emigrati nel Sud America, furono infatti devoluti ai bimbi mutilati di guerra accolti proprio da don Gnocchi.

Quella del 1949 è solo una delle tante imprese del conte Bonzi, nato nel 1902 e morto nel 1977. Con l’aereo sono da ricordare la traversata del deserto del Sahara nel 1935 (con un’unica sosta per il rifornimento) e il record, fatto registrare nel 1939, del più lungo volo senza scalo da Roma ad Addis Abeba. Momenti che hanno segnato la storia dell’aviazione.
In ambito sportivo, Bonzi s’è laureato quattro volte campione italiano di tennis ed è stato per un decennio nella squadra nazionale di Coppa Davis, giocando in palcoscenici quali Wimbledon e Roland Garros. Medaglie e coppe le ha conquistate anche nel tiro al volo, nel bob e nell’alpinismo.

Innumerevoli anche le esperienze vissute come esploratore – è stato comandante di innumerevoli spedizioni – e poi come produttore di film e documentari: pure in quest’ultimo settore ha incassato premi in noti festival del cinema, vincendo anche il David di Donatello nel 1958.

La sua esistenza “planetaria” l’ha visto stabilirsi nell’ultimo tratto della sua vita presso la tenuta agricola di famiglia a San Michele, continuando a seguire i suoi interessi fino al periodo della malattia e della morte.

“Quella di oggi è stata una giornata densa di significati – commenta il sindaco Bonazza – che ci stimola, e lo faremo senz’altro, a promuovere nuovi eventi in onore del conte Bonzi e a valorizzare il museo a lui dedicato a San Michele”. E Poli aggiunge: “Continuerò a offrire il mio contributo per far conoscere un personaggio straordinario”.