“Per favore riportateci a casa. Fatelo a condizioni eque” è l’appello di Sofia, bloccata con Cecilia in Botswana

Botswana
Un frame del video pubblicato dalla giovane Sofia

In queste ore sta circolando in rete, soprattutto sulle numerose pagine social un breve video con una semplice richiesta d’aiuto come evidenzia l’hashtag #riportateciacasa. Protagonista la giovane cremasca Sofia Ogliari, volontaria di Mosaico Euroafricano Onlus. “Faccio questo video per spiegare com’è la situazione qui a Botswana (dove si trova attualmente lei e Cecilia Lachat, la fondatrice della Onlus, ndr)” così Sofia inizia a parlare di fronte alla telecamera. “Sostanzialmente siamo bloccate” dichiara, riassumendo in solo tre parole la sua situazione.
La giovane si trova nel Paese africano per un’esperienza in un asilo. Lei e Cecilia sarebbero dovute tornare in Italia a metà aprile, ma purtroppo il volo è stato cancellato a causa della situazione venutasi a creare a causa della pandemia. Da lì il caos. “Abbiamo quindi deciso di contattare il Consolato, la Farnesina e tutti gli enti che avrebbero potuto aiutarci. Sono stati tutti gentili e disponibili, ma le uniche proposte rivolteci sono state: un volo organizzato dal comitato dell’Unione Europea a un prezzo elevato e insostenibile, oppure un volo organizzato dall’Olanda che ci avrebbe portato in Europa, da lì però mancavano i collegamenti con l’Italia. Abbiamo dovuto rifiutare entrambe le offerte” spiega Sofia.
La giovane, con evidente preoccupazione, aggiunge che di voli per ritornare non ce ne sono e che la situazione a Botswana sta degenerando. “Qua non ci sono strutture sanitarie adeguate. Non c’è acqua. Non ci sono condizione igieniche adeguate né tamponi a sufficienza” dichiara prima di rivolgere l’appello a tutte le Istituzioni di competenza: “Per favore riportateci a casa. Vi prego. Fatelo a delle condizioni eque che le persone possono sostenere. Fatelo per noi, ma anche per tutti gli italiani che si trovano in queste condizioni o in situazioni peggiori di questa”.