CORONAVIRUS – Emergenza: una Chiesa accanto a chi soffre

Claudio Dagheti, neo direttore di Caritas Crema

La Chiesa di Crema, fin da subito, non si è tirata indietro nello stare accanto alle persone in questa emergenza”, fa osservare il direttore della Caritas diocesana, Claudio Dagheti. “Penso al lavoro quotidiano di tanti parroci che consolano famiglie che hanno avuto perdite o malati, ma anche attraverso la Caritas che ha potenziato i servizi per i più poveri e per chi già versava in uno stato di difficoltà prima del virus. Le richieste di aiuti alimentari, di situazioni di emergenza e le necessità di poter continuare per molte persone a essere accolte in sicurezza nelle strutture come il dormitorio e la casa accoglienza hanno subito fatto attivare nuove misure.”

È stato infatti potenziato il dormitorio, dando la possibilità a nuove persone di entrare – spostandone altre in un altro spazio – così da non essere obbligati a restare in strada; è stata attivata una sperimentazione diurna per chi è già ospite del dormitorio per garantirgli maggior protezione durante la giornata; è stato potenziato il Centro di Ascolto che ha intercettato da subito nuovi bisogni anche di tipo alimentare. “Ci siamo poi dedicati ai sanitari – evidenzia – attivando la struttura di accoglienza di 22 medici cubani e 3 medici della protezione civile in via Medaglie d’Oro, e una seconda di 5 infermieri in un appartamento presso la Casa della Carità di viale Europa.” 

Successivamente, per dare attuazione all’ordinanza 658 della Protezione Civile, che prevedeva il trasferimento di risorse ai Comuni per Buoni Spesa o per pacchi alimentari, la Caritas Crema, insieme all’amministrazione comunale cittadina ha coinvolto i 48 sindaci del distretto per concordare regole di accesso e una omogenea valutazione dei bisogni. “Alla proposta – sottolinea Dagheti – hanno aderito 27 Comuni cremaschi, di cui 23 della nostra diocesi. Credo che sia un bel segno di Chiesa che sta accanto alla vita delle persone, incarnata, senza paura di essere quell’ospedale da campo, immagine tanto cara a papa Francesco.” È stata creata una rete tra grande e piccola distribuzione, per cui le persone possono utilizzare il loro Buono Spesa presso gli esercizi commerciali convenzionati. 

Il totale dei buoni richiesti dai Comuni aderenti ammonta a 439.784,90 euro, a cui vanno sommati 26.178,92 euro per i pacchi spesa. Questi, a differenza dei buoni spesa, non sono una tantum ma per un periodo più continuativo, andando incontro a persone che sono in stato di necessità a causa dell’emergenza sanitaria, o in stato di precarietà precedente e che il blocco del Coronavirus ha fatto ulteriormente sprofondare nel bisogno.  

“Una cosa molto bella che sta accadendo in questo periodo – riferisce – è vedere come la società civile si stia organizzando per raccolte fondi e di generi alimentari. Non passa giorno che la Caritas non sia contattata per una donazione piccola o grande che sia. Credo che sia una bella immagine del tessuto sociale che caratterizza il nostro territorio dove la solidarietà e l’attenzione agli altri non è mai venuta meno.”    “Queste sono le azioni concrete più immediate, già messe in campo dalla Chiesa di Crema attraverso la Caritas diocesana, ma non ci si ferma. Stiamo già riflettendo su altre misure da attivare – evidenzia il direttore Claudio Dagheti – che possano tutelare chi sarà maggiormente colpito da questa crisi: penso a chi lavorava con contratti anomali e poco tutelanti, o a chi già fragile perderà anche il piccolo lavoro che con fatica era riuscito a trovare e a tenere. Per fronteggiare queste situazioni pensiamo di mettere a disposizione un fondo che possa sostenere tutte queste famiglie che stiamo incontrando nei centri di ascolto. Sicuramente nelle prossime settimane metteremo in campo un altro segno di vicinanza ai cremaschi da parte della nostra diocesi.”

È possibile sostenere gli interventi di Caritas Crema in questo momento di emergenza, utilizzando il conto corrente bancario dedicato, aperto presso la Bcc Caravaggio e Cremasco e intestato a Fondazione don Angelo Madeo, Iban IT24 W084 4156 8400 0000 0044 283 indicando la causale “Emergenza Coronavirus”.