“Ci siamo dati appuntamento, tutti i cristiani del mondo, per pregare insieme il Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci ha insegnato”, ha esordito Francesco, introducendo la preghiera per eccellenza dei cristiani, tutti riuniti nel mondo in questo momento, alla stessa ora, a cominciare dai capi delle Chiese cristiane: “Come figli fiduciosi ci rivolgiamo al Padre. Lo facciamo tutti i giorni, più volte al giorno; ma in questo momento vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di Coronavirus. E lo facciamo insieme, cristiani di ogni Chiesa e Comunità, di ogni tradizione, di ogni età, lingua e nazione”.
“Preghiamo per i malati e le loro famiglie; per gli operatori sanitari e quanti li aiutano; per le autorità, le forze dell’ordine e i volontari; per i ministri delle nostre comunità”, l’invito del Papa: “Oggi molti di noi celebrano l’Incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria, quando nel suo ‘Eccomi’, umile e totale, si rispecchiò l’ ‘Eccomi’ del Figlio di Dio. Anche noi ci affidiamo con piena fiducia alle mani di Dio e con un cuore solo e un’anima sola preghiamo”. Poi la recita del “Padre Nostro” in latino.“Uniamo le nostre voci di supplica al Signore in questi giorni di sofferenza, mentre il mondo è duramente provato dalla pandemia”, l’invito di Francesco durante l’udienza di ieri, in diretta streaming dallo stesso luogo: “Voglia il Padre, buono e misericordioso, esaudire la preghiera concorde dei suoi figli che con fiduciosa speranza si rivolgono alla sua onnipotenza”.Prossimo appuntamento: il momento di preghiera che il Santo Padre presiederà domani, venerdì 27 marzo, alle ore 18, sul sagrato della Basilica di San Pietro. All’ascolto della Parola di Dio e all’adorazione del Santissimo Sacramento seguirà la Benedizione Urbi et Orbi, con annessa l’indulgenza plenaria.
PATRIARCATO ECUMENICO DI COSTANTINOPOLI
La preghiera del Padre Nostro recitata nel cuore del Fanar, la sede del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e un messaggio di vicinanza al popolo italiano duramente colpito dal Coronavirus. Il Patriarca Bartolomeo si è unito così alla preghiera indetta ieri a mezzogiorno da papa Francesco che aveva chiesto ai leader di tutte le Chiese cristiane di “unire le loro voci verso il Cielo”, “mentre l’umanità trema per la minaccia della pandemia”. In un video postato su Facebook, il Patriarcato ecumenico riprende Bartolomeo mentre recita il Padre Nostro in comunione spirituale con Francesco. Al termine della preghiera, il Patriarca ha rivolto un messaggio in italiano al nostro Paese.
“Vorrei rivolgere una parola a tutto il carissimo popolo italiano esprimendo la nostra simpatia per la pandemia che ha toccato in modo terribile specialmente l’Italia. Con la preghiera, con l’amore cristiano, con la nostra simpatia siamo vicini a tutti gli italiani che soffrono in questo momento”.
Nei giorni scorsi, il Patriarca ecumenico aveva inviato due messaggi indirizzati a papa Francesco e al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella per esprimere la sua solidarietà. Nel messaggio di oggi, Bartolomeo ricorda: “Abbiamo indirizzato due lettere a Sua Santità e al presidente della Repubblica italiana esprimendo la simpatia del Patriarcato ecumenico e augurando coraggio e tutto il nostro amore fraterno in questo difficile periodo. Rinnoviamo questi auguri e preghiamo tutti insieme a mezzogiorno secondo l’invito e la proposta di Sua Santità il Papa con la recita del Padre Nostro invocando la Grazia del nostro Padre Celeste. Coraggio!”.
Nei suoi messaggi al Papa e al presidente Mattarella, Bartolomeo “esalta lo spirito di sacrificio e il coraggio che sta mostrando tutto il personale della sanità pubblica italiana ed esprime la sua gratitudine per gli sforzi immani che si stanno compiendo al fine di aiutare tutti i malati”. Allo stesso tempo il Patriarca si dice vicino ai familiari di tutti i “fratelli che hanno perso la battaglia contro il perfido virus” e sottolinea che “durante la Sacra Quaresima rivolgerà continue preghiere al Signore e Salvatore Gesù Cristo, per la cura dei malati, l’eterno riposo di coloro che hanno perso la vita e il conforto dei loro parenti”.