Aggiornamento della Regione, poco fa, rispetto all’emergenza Coronavirus Covid-19. Dopo la riunione dei capigruppo s’è collegato l’assessore Giulio Gallera. “Abbiamo messo a disposizione alcune slide che danno l’evidenza di che cosa è successo in Lombardia nell’ultimo periodo”, ha esordito. Le ha poi illustrate.
“Il 22 febbraio viene scoperto il primo caso, con pochi contagi a Codogno. Il 25 il virus si diffonde in maniera scarsa ed episodica, venerdì 28 c’è il forte focolaio della zona di Lodi, Pavia, Nembro e Alzano. Martedì 3 marzo, dopo dieci giorni, ancora crescita e molto veloce”. Le slide hanno dato la dimensione del fenomeno “che il sistema sanitario lombardo s’è trovato a fronteggiare, con sforzo enorme di uomini e donne nei nostri ospedali”.
A oggi sono positivi 2.612, più 361 casi da ieri. I pazienti ricoverati sono 1.622, cui vanno aggiunte 309 persone in terapia intensiva (in un solo giorno più 65 casi). “Crescono anche le persone clinicamente dimesse, 469 – ha aggiunto l’assessore al Welfare –. Una notizia importante, anche se crescono pure i decessi, 135 persone”. Insomma è stato descritto un fenomeno dalle dimensioni ancora piuttosto crescenti. “Il nostro sistema sanitario sta dando una prova straordinaria: stiamo ricavando posti letto in terapia intensiva destinati al Covid-19”. Gallera ha ribadito la grande forza del nostro sistema e la competenza dei nostri medici e infermieri, ma anche direzioni generali. Sono arrivati pure i militari. “In Pronto Soccorso, a Crema, solo oggi sono arrivati 80 pazienti con polmonite. Erano 70 il giorno prima”. Anche a Lodi grandi numeri, così come a Cremona.
L’assessore ha poi informato dell’apprezzamento giunto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per il lavoro svolto. Spazio di seguito a chiarimenti sugli ambulatori pubbici e privati accreditati (per recuperare medici da destinare ai reparti). Infine, poliambulatori (invitati a proseguire nel loro lavoro) e posti letto. “Posti letto ce ne sono, ciò che manca sono i macchinari, che stiamo recuperando, e c’è il forte problema del personale. Domattina incontreremo gli esperti e forniremo i dati che abbiamo grazie all’università di Trento. Ci confronteremo con loro per avere un suggerimento per la prosecuzione o meno delle misure in vigore”. Chiusura delle scuole compresa.
“La velocità – ha concluso prima delle domande – non rende irrealistica la crescita del contagio e dei ‘pallini rossi’. Per non farlo crescere ulteriormente tutti devono adottare modalità responsabili e oculate”. La chiusura delle scuole, anche se non è ancora stato detto, potrebbe essere prorogata già domani anche oltre il 15 marzo. Del resto, s’è capito bene, siamo ancora in piena emergenza.