Ha continuato Signoroni: “Non vanno tolte risorse alla Pac né tanto meno imposti nuovi paletti alle nostre imprese già gravate da un sistema fiscale complesso e da un quadro normativo generale in continua evoluzione. Tagliare sull’agricoltura significa tagliare il Paese. Le nostre eccellenze agricole e agroalimentari meritano un’attenzione diversa proprio a Bruxelles, riconoscendo una volte per tutte il primato dell’Italia nel settore e dando il via all’attuazione di norme che valorizzino questo patrimonio, che è collettivo, con risorse finanziare adeguate. L’agricoltura non solo “produce vita” e qualità delle derrate alimentari, ma partecipa alla tutela ambientale ed allo sviluppo sostenibile, mantenendo una presenza forte ed attiva nei nostri centri rurali anche periferici, dove è forte il rischio di abbandono così come maggiore è il rischio idrogeologico”.
Ha concluso il presidente della Provincia: “L’idea poi di nazionalizzare le erogazioni ed i piani di sviluppo rurale si allontana da quel progetto di una maggior autonomia e decentramento, che i territori, per vocazione, meritano e richiedono, in base anche a propri indicatori come PIL e filiere produttive locali operanti”.