PELLEGRINAGGIO SUI LUOGHI DEL BEATO ALFREDO/10 – Tappa a Mandalay

DECIMO AGGIORNAMENTO DEL VIAGGIO DIOCESANO IN MYANMAR

Partiamo dalla sorpresa svelata di ieri: a cena abbiamo mangiato Pizza! Dopo tanti giorni di riso in bianco, brodini, verdure di tutti i tipi, carne e pesce (qui non esistono il pane e la pasta) gustare la Pizza napoletana è stata una gioia per il palato.

La giornata è iniziata con la celebrazione della Santa Messa per poi proseguire con una breve visita a un presidio medico locale gestito dal monaco Utopita (è stato uno dei fautori della “rivolta dello Zafferano”) che da anni si impegna al fine di rendere il servizio sanitario accessibile a tutti, soprattutto alle popolazioni che vivono in campagna.

Come Bagan anche Mandalay offre migliaia di templi, di pagode e di stupa: per prima siamo entrati nella Mahrmuni Pagoda dove è custodita un’immagine del Buddha ricoperta d’oro. Ma, ciò che ci ha emozionato maggiormente è stato assistere alla quotidiana processione di ben oltre 1.200 monaci che scalzi, con la loro ciotola, attraversano le strade della città in cerca di cibo! Da non credere! Di corsa ci siamo poi recati a visitare una scuola frequentata da giovani monache buddiste, sopralluogo nelle aule gremite e allegre, nel refettorio e nel cortile dei giochi. Accoglienza festosa e stupore per i nostri occhi!

A bordo di tre tuc-tuc (ottimi per il mal di schiena) abbiamo raggiunto il molo per la scoperta di Myatheinndan Pagoda. Terminata la visita ci siamo dedicati allo shopping per la gioia delle pellegrine cremasche e, al ritorno, allegri in compagnia abbiamo cantato per tutta la navigazione. Con il sole già a riposo” gli occhi si sono illuminati alla vista dello stupa interamente d’oro di Mahamuni che con il buio sprigiona ancor di più la sua maestosità. 

La giornata è stata intensa, ma veramente appagante per gli occhi, per la mente e per lo spirito. Non siamo ancora stanchi di sorprenderci, fiduciosi ci prepariamo alla nuova avventura che il domani ci riserva! Dimenticavamo di dirvi che anche oggi i nostri piedi oltre che stanchi sono di nuovo sporchi.