Martedì pomeriggio presso la secondaria di 1° grado dell’I.C. Crema 2 sono state presentate le due squadre (non più una dunque) che parteciparanno domani, domenica 26 gennaio, alla gara internazionale Fll (First® Lego® League) presso l’Istituto Nautico di Genova. Le squadre fanno capo a IoRobot, realtà che da 5 anni si occupa di formazione robotica educatica e che dall’inaugurazione del nuovo FabLab presso la scuola di via Rampazzini tiene le sue lezioni di robotica in questo contesto, il sabato pometiggio.
Le due squadre che interverranno sono così formate: anni 9-13 Norbert, Thoan, Michele, Mattia, Marco, Mirko, Federico, Christian che si appresta per la prima volta a gareggiare; 11-14 anni Cecilia, Davide, Federico, Claudio, Milo, Matteo, Riccardo, Filippo, Pietro e Gabriele gruppo con alcuni anni di esperienza che nel 2019 è stato premiato per il progetto scientifico dalla Agenzia Spaziale Italiana. Alla presentazioni sono intervenuti per IoRobot Donatella Tacca, Luca Pellegrini, Giovanni Locatelli che accompagneranno i ragazzi a Genova e l’assessore Emanuela Nichetti che si è detta orgogliosa e ‘tifosa’ per le due squadre che si sono occupate di realizzare robot volti a risolvere problemi attuali per esempio ambientali o inerenti la disabilità: “Come si vede la matematica non è solo cacolo, ma serve a risolvere anche questioni concrete. Il vostro impegno è ottimo, anche perché fa emergere l’importanza di lavorare in gruppo; per ognuno di voi questa è una grande esperienza, domani tiferemo per voi” ha chiosato Nichetti.
Il tema di quest’anno della gara è City Shaper, missioni robotiche che aiutano a progettare città sostenibili, a misura di uomo. I ragazzi hanno costruito alcuni robot con attuatori, sensori e bracci in grado di svolgere le missioni grazie ai programmi sviluppati. Insieme alla gara robotica saranno presentati due progetti scientifici, uno per squadra.
Questi i due progetti che verranno presentati:
RETE DI PIPE PER TRASPORTARE OGGETTI
Partendo dall’idea utilizzata in passato, ora negli ospedali della posta pneumatica che trasporta piccoli oggetti (medicine, referti..) abbiamo pensato di progettare nelle future città delle pipe ad aria pressurizzata che possono trasportare piccoli oggetti.
Dopo aver studiato questo mezzo di trasporto usato molto nell’800 e in alcune realtà dagli ospedali, l’aeroporto di Denver, aziende siderurgiche, stiamo pensando di rinnovarlo con le nuove tecnologie.
La nostra idea consiste nel fare adottare la città di piccoli hub (edifici di piccoli dimensioni, magari all’interno di centri commerciali, poste,…) connessi con pipe (tubature) messi a rete, meglio ancora inseriti nelle tubature delle metropolitane.
Tali hub hanno cassettiere dove l’oggetto viene inviato, oppure ricevuto. Accessibili attraverso delle App che permettono di definire l’indirizzo di partenza, l’indirizzo di arrivo, la persona che lo prenderà in incarico, il costo dell’ operazione.
Abbiamo studiato gli impianti nell’ospedale di Crema e discusso con un ingegnere meccanico sui dettagli della nostra idea.
PROTEZIONE OPERE D’ARTE Abbiamo iniziato il progetto con un brainstorming in cui abbiamo coinvolto tutti i componenti del team focalizzando l’attenzione sugli edifici della nostra città ed i problemi a loro collegati.
Abbiamo avuto bisogno di consultare tecnici e amministratori comunali, l’assessore all’Istruzione Attilio Galmozzi, l’assessore alla Cultura Emanuela Nichetti e il presidente del Consiglio Comunale Luca Giossi, che ci hanno suggerito di prendere in considerazione un problema che interessa non soltanto la nostra città ma anche tutte le città artistiche.
Crema è una città con molti palazzi signorili antichi che devono essere protetti anche in caso di incendio. Abbiamo pensato a una struttura che, nel rispetto dell’ambiente e del contesto artistico, andasse a proteggere quadri e arazzi dagli incendi. Infatti spesso quando un dipinto antico si trova in un palazzo coinvolto in un incendio, le fiamme, l’acqua dei pompieri o gli impianti di sicurezza che rilasciano sostanze per estinguere il fuoco danneggiano le tele; inoltre, quando si deve intervenire su un palazzo antico per installare degli impianti moderni, si rischia di danneggiarne i muri, spesso affrescati o decorati.
La soluzione che proponiamo è una ‘cornice’ dentro alla quale scorra una lastra flessibile e arrotolabile di un materiale ignifugo che in caso di necessità vada a creare una zona protetta per l’opera al suo interno, senza occupare troppo spazio né dare fastidio a chi ammira l’opera stessa.
Il materiale ideale per questo progetto è la fibra di carbonio: resiste a temperature fino a 1000°C e a tutti gli agenti chimici, è leggero e ha un impatto ambientale inferiore a quello di molti altri materiali, ha costi molto bassi (circa 15€ al chilo) ed è flessibile.
Considerato il fatto che il nostro Paese è il primo al mondo per patrimonio culturale e artistico, il nostro progetto potrebbe essere esteso a tutto il territorio italiano.