“Come abbiamo sempre detto il blocco delle auto non è purtroppo risolutivo, ma incide per il 25%: Nessuna delle azioni messe in campo dall’amministrazione ha un risultato quantificabile in questo modo (come spiegato dall’assessore Matteo Gramignoli in risposta alla nostra interrogazione del 7 ottobre 2019). Se riuscissimo a tagliare la concentrazione del PM 10 nell’aria di un quarto sarebbe un grande successo! Perché snobbare una misura del genere?”, si chiede.
Che dire poi del volumetto “Cambiamo aria”. Per il consigliere Coti Zelati non è sbagliato, “ma è assolutamente insufficiente: Gramignoli è in grado di dirci quanta CO2 è stata prodotta per produrre e distribuire i volumetti in questione? Probabilmente più di quella che faranno risparmiare!” Pur riconoscendo che il Protocollo di Regione Lombardia sia insufficiente ma, il gruppo fuoriuscito dalla maggioranza segnala che “nella pratica, quasi nulla è stato messo in campo dall’amministrazione. Davvero dobbiamo accontentarci di un convegno su inquinamento di aria e acqua? E come dimenticare che i consiglieri di maggioranza hanno votato una dichiarazione di ‘emergenza ambientale’ da loro stessi emendata così da renderla meno vincolante per l’amministrazione? Constatando la timidezza di quello che viene messo in campo è oggi ben chiaro il motivo!”.
Per il consigliere il tema dell’inquinamento “è assolutamente centrale e le istituzioni tutte devono muoversi di concerto e in maniera chiarissima e netta: i Comuni, le Regioni e il Governo. I cittadini mi interpellano quasi quotidianamente sul tema e l’amministrazione dovrebbe scendere dal proprio piedistallo e ascoltarli! Il benaltrismo della Bonaldi e dei suoi opliti, secondo cui loro non hanno mai responsabilità, appare fuori luogo, figlio di un atteggiamento cui si pensa sempre di avere ragione ed essere infallibili e quindi incapaci di accogliere istanze altrui: questa amministrazione, lo ribadiamo, ha priorità differenti da quella del contrasto all’inquinamento”.