Un ripensamento e un nuovo progetto per gli oratori, partendo da una veglia di preghiera – in programma la sera di venerdì 17 gennaio in Cattedrale a Crema – per la liberazione di padre Gigi Maccalli, a sedici mesi dal rapimento. Un respiro, quindi, missionario: da una parte di speranza per il nostro padre Gigi sequestrato in Niger, dall’altra per spalancare ai ragazzi che vivono l’oratorio un orizzonte che abbraccia l’intera umanità.
È questo il senso della Missione Oratorio “pensata” dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile e degli Oratori. Dopo la veglia di domani sera, il nuovo progetto verrà presentato venerdì 24 gennaio, alle ore 21, al Centro San Luigi, durante l’annuale convegno diocesano.
È questo il senso della Missione Oratorio “pensata” dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile e degli Oratori. Dopo la veglia di domani sera, il nuovo progetto verrà presentato venerdì 24 gennaio, alle ore 21, al Centro San Luigi, durante l’annuale convegno diocesano.
La veglia di preghiera per padre Gigi del 17 gennaio, organizzata insieme al Centro Missionario Diocesano, inizierà alle ore 21 in Cattedrale. Un appuntamento che permetterà ai ragazzi degli oratori cremaschi di vivere insieme alcune cose importantissime: innanzitutto il ricordo e l’invocazione per padre Gigi e anche per tutti i nostri missionari, in particolare don Paolo Rocca appena partito per l’Uruguay. Poi si cercherà di comprendere come poter essere missionari oggi nei nostri oratori e, infine, si vivrà un momento di fede e di festa.
Alla veglia diocesana di venerdì prossimo si arriverà preparati. “Mossi dal desiderio che la fraternità, trattata l’anno scorso, diventi uno stile di vita e una profezia di bene – scrivono il direttore don Stefano Savoia e tutti gli operatori della Pastorale giovanile – offriamo l’opportunità di andare oltre i nostri spazi, oltre le nostre comunità e permettere ai ragazzi che vivono l’oratorio di sentirsi parte di un cammino che è di tutta l’umanità. Già molti oratori hanno contatti e relazioni con i missionari della propria comunità o legati alle belle amicizie tra sacerdoti, ma è bello far conoscere anche altri missionari e invitare i nostri oratori a mettersi in relazione con loro, vivendo una buona corrispondenza e uno scambio di esperienze e di vita che fanno molto bene al cuore e a tutti noi”.
Alla veglia diocesana di venerdì prossimo si arriverà preparati. “Mossi dal desiderio che la fraternità, trattata l’anno scorso, diventi uno stile di vita e una profezia di bene – scrivono il direttore don Stefano Savoia e tutti gli operatori della Pastorale giovanile – offriamo l’opportunità di andare oltre i nostri spazi, oltre le nostre comunità e permettere ai ragazzi che vivono l’oratorio di sentirsi parte di un cammino che è di tutta l’umanità. Già molti oratori hanno contatti e relazioni con i missionari della propria comunità o legati alle belle amicizie tra sacerdoti, ma è bello far conoscere anche altri missionari e invitare i nostri oratori a mettersi in relazione con loro, vivendo una buona corrispondenza e uno scambio di esperienze e di vita che fanno molto bene al cuore e a tutti noi”.
In collaborazione con l’Ufficio Missionario, proseguono don Stefano e i suoi collaboratori, “abbiamo individuato alcuni missionari che per vari motivi possono interagire facilmente e condividere la loro esperienza di vita e di Chiesa. A ogni oratorio della nostra diocesi è affidato un missionario o una missionaria con i quali chiediamo di vivere uno scambio epistolare. All’interno degli oratori, coinvolgendo i vari gruppi, potranno essere prodotti filmati, book fotografici, lettere, condividere domande e curiosità, per comprendere che in tutte le parti del mondo donne e uomini sono al lavoro come buoni seminatori di bene e di pace. I missionari a loro volta potranno condividere la loro vita e quella della loro gente. Molti sono anche i progetti che nelle missioni si stanno realizzando: nulla vieta che i ragazzi e tutto l’oratorio possano sostenere alcune di queste opere”.
“Questa proposta – concludono gli amici della Pastorale giovanile – dona grande ricchezza alla vita dei ragazzi e non solo: permette di aprire mente e cuore alla vita di altri nostri fratelli e sorelle per condividere gioie e fatiche, sogni e speranze”.
Il materiale prodotto verrà presentato durante la veglia, raccolto in buste e portato all’altare in Cattedrale, che sarà seguita da uno spettacolo di teatro sociale realizzato dagli ospiti della Casa d’accoglienza Giovanni Paolo II della Caritas diocesana di Crema.
Il materiale prodotto verrà presentato durante la veglia, raccolto in buste e portato all’altare in Cattedrale, che sarà seguita da uno spettacolo di teatro sociale realizzato dagli ospiti della Casa d’accoglienza Giovanni Paolo II della Caritas diocesana di Crema.