Per le nostre interviste, spazio oggi a Marco Degli Angeli, giovane consigliere regionale (cremasco) del Movimento Cinque Stelle. 41 anni, residente a Campagnola Cremasca, è molto attivo sia al “Pirellone” sia in città, lavorando a stretto contatto con il consigliere comunale, collega di partito, Manuel Draghetti.
Come Movimento a Crema, avete appena presentato un esposto a chi di dovere sulla vicenda ex Tribunale. Come commenta? “Proprio così. Si tratta di un’azione di controllo sulle corrette procedure di assegnazione di beni pubblici. Vogliamo conoscere la bontà, o meno, di queste procedure: di qui la nostra forte posizione espressa nell’esposto. Ci sono dei dubbi, specie sulle tempistiche, che abbiamo portato all’attenzione degli organi competenti per una loro valutazione. In ogni caso, mettere insieme pubblico e privato nella stessa struttura socio-sanitaria non ci convince: si tratta di una questione di trasparenza”.
Cambiamo argomento. Ha fatto parte del gruppo di lavoro per il rilancio della nostra università. “Come Movimento abbiamo sempre sostenuto il fatto di mantenere a Crema uno spazio di ricerca di alto livello, un corso di alta formazione con al centro la Ricerca operativa, scienza innovativa e trasversale e che quindi può accogliere le diverse esigenze del territorio, non solo per quanto riguarda Cosmesi e Meccatronica. Acsu ha fatto valutare dal Criet, ente riconosciuto da Regione Lombardia, la validità del progetto, per avere un parere terzo ed essere più credibili di fronte a Ministero e Regione”.
In questi giorni avete avuto un nuovo incontro al Miur, dopo quello del 17 ottobre, con il caposegreteria tecnica. “Crediamo che una progettualità del genere sia importante non solo per il Cremasco, ma possa avere una valenza strategica su scala regionale e nazionale. A livello statistico giovani formati in Ricerca operativa rappresentano una delle figure più attese dal mercato del lavoro. Sono, anzi, al terzo posto tra le richieste delle aziende. L’obiettivo è andare avanti spediti e farsi trovare pronti entro settembre 2020, per non rischiare di disperdere i ricercatori che oggi sono ancora a Crema”.
Intervista completa sul giornale di domani in edicola.