Crema – Condannato ed espulso rientra in Italia ma viene nuovamente arrestato dai Cc

Cronaca
Foto di repertorio

Condannato per reati connessi alla detenzione di stupefacenti a fini di spaccio ed espulso dal territorio nazionale, in barba al provvedimento, pensa bene di rientrare in Italia. Protagonista un marocchino che è stato nuovamente arrestato nei giorni scorsi dai Carabinieri.

“Nel mese di luglio del 2015, C.S. all’epoca 26 enne, marocchino dimorante in periferia a Crema, nullafacente, mentre era agli arresti domiciliari per scontare una condanna per reati concernenti gli stupefacenti, era evaso per spacciare – spiega il maggiore dell’Arma Giancarlo Carraro –. Nell’occasione era stato arrestato nuovamente per lo sesso reato, dopo che aveva ceduto delle dosi di cocaina ad alcuni tossicodipendenti cremaschi. La perquisizione domiciliare consentiva di rinvenire e sequestrare oltre 800 grammi di hashish, nonché attrezzi per il confezionamento dello stupefacente. Nell’occasione anche la moglie era stata deferita per il concorso nel medesimo reato”.

Il procedimento riaperto a carico dello straniero aveva portato a una nuova condanna. Dopo aver trascorso un periodo di detenzione, l’anno scorso il marocchino era stato scarcerato e conseguentemente espulso dall’Italia. “Nel frattempo il soggetto aveva pensato bene di rientrare clandestinamente e rimettersi in moto, tant’è che nei giorni scorsi in ben due occasioni aveva eluso il controllo delle pattuglie, scendendo al volo da alcuni veicoli di tossicodipendenti per sfuggire. Nella serata di venerdì, tuttavia, C.S., all’ennesimo controllo dei Carabinieri che lo stavano cercando serratamente nel quartiere San Bernardino di Crema, ha trovato stavolta ad attenderlo oltre alle pattuglie in uniforme anche gli investigatori del N.O. che sono riusciti a bloccarne l’ennesima fuga, dichiarandolo in stato di arresto per la violazione della Legge sull’immigrazione che vieta il reingresso in Italia dei soggetti espulsi e perché nel frattempo la sentenza di condanna del 2015 era diventata definitiva tanto da dover scontare 3 anni, 11 mesi e 10 giorni di reclusione”. Dopo le formalità di rito, è stato tradotto in carcere a Cremona.