SANTA TRINITA: Veglia di preghiera a cinque mesi dal rapimento di padre Gigi

E sono cinque mesi! Padre Gigi Maccalli è stato rapito in Niger il 17 settembre scorso. Di lui ancora nessuna notizia. Forte è l’apprensione anche nella nostra diocesi di cui il missionario è originario.

E ogni 17 del mese, ogni volta in una chiesa diversa, la comunità si raccoglie in preghiera, perché padre Gigi sostenga con forza la sua grande prova e il Signore ce lo restituisca presto.

Questa sera ci si è radunati nella chiesa della SS. Trinità in Crema. Molti hanni risposto all’appello, presenti alcuni missionari della Società Missioni Africane di cui padre Gigi fa parte, e don Domenico Arioli, sacerdote fidei donum di Lodi a Dosso in Niger.

Nella veglia si è letta la liberazione miracolosa di Pietro dal carcere raccontata negli Atti degli Apostoli. Trasparente il significato.

Don Domenico, predendo la parola, ha definito padre Gigi un suo fratello minore. Ha ricordato gli studi fatti insieme negli anni della Teologia e la decisione caldeggiata dal missionario cremasco, rientrato dalla Costa d’Avorio nel 2009, di aprire una missione in Niger da parte della Sma. Ne venne l’apertura della missione di Bomoanga dove padre Gigi lavora da quasi dieci anni. 

Il missionario lodigiano ha ricordato un lungo viaggio fatto insieme a padre Gigi, dal Niger, a Cotonou città del Benin, sul mare.

Ha poi citato alcuni progetti realizzati da padre Gigi con grande passione per la sua gente, per migliorarne la vita. 

Poi il giorno della cena con l’ambasciatore pochi giorni prima del sequestro: alla domanda se non aveva paura di un sequestro diceva: “A lui risposa non possiamo fare nulla, possiamo solo confidare nel Signore.

Non ho segnali personali di lui – ha aggiunto – ma il Signore ascolta le nostre preghiere; permette le prove ma non abbandona mai i suoi.”

Per quanto riguarda la detenzione di padre Gigi ha informato che le milizie che l’hanno rapito hanno una facciata islamica e vegnono dal Mali, Paese ancora abbondantemente controllato dalla Francia. E ha fatto un appello, affinché il Signore tolga tutte le ingiustizie che tengono i popoli africani nella povertà materiale, culturale e spirituale.