Interessante incontro – ieri mattina in Santa Maria di Porta Ripalta – promosso dall’associazione Crema Amica con il patrocinio del Comune. Ospite la ricercatrice Ibimet del Cnr di Biometeorologia di Bologna Rita Baraldi, esperta “del verde” con un passato in amministrazione e importanti collaborazioni con città come Bologna, Pistoia, Parma… Ha relazionato sulle Strategie di fitorimedio per la mitigazione dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici nelle città del bacino padano. Sottotitolo Verde urbano: una risorsa per Crema.
“La tematica del verde è sempre più attuale, non solo in ottica estetica, ma di qualità dell’aria, a tutela della salute pubblica. Dopo il riuscito progetto Una pianta per i nuovi nati, abbiamo deciso di continuare con il nostro impegno per il verde cittadino, portando i risultati dell’importante studio della dott.ssa Baraldi, per proiettare il verde di Crema nel domani”, ha introdotto il referente di Crema Amica Federico Trovati. Parola poi al sindaco Stefania Bonaldi (presente anche l’assessore all’Ambiente Matteo Gramignoli): “La tematica chiama tutti in causa – ha detto –. Vegetazione e piantumazioni sono argomento da approfondire anche nella nostra comunità, territorio in cui la qualità dell’aria è pessima. La scelta delle essenze arboree in ambito urbano non deve essere affidata al caso, ma in grado di rispondere a tanti criteri. Bene quest’occasione di approfondimento, a mio giudizio da strutturare anche nei nostri enti”.
Spazio di seguito alla relazione che ha premesso come il cambiamento climatico in atto a livello globale è ancor più percepibile nelle città, dove la qualità dell’aria è peggiorata dalla presenza di polveri e inquinanti prodotti dal traffico, dal riscaldamento e dai processi industriali. Nella sua presentazione, attraverso slide, la Baraldi, dettagliando dati specifici, ha parlato dell’importante ruolo di mitigazione che la vegetazione svolge in ambiente urbano (un vero filtro purificatore con assorbimento della CO2 e di altri inquinanti atmosferici come l’ozono, il monossido di carbonio, il biossido d’azoto e l’anidride solforosa…), dell’impatto delle piante sulla riduzione della temperatura in ambito urbano e dell’impermeabilizzazione del suolo per via della cementificazione. “Le piante rappresentano l’80% delle biomasse nel mondo. Per formare i carboidrati che costituiscono la stessa biomassa (tronco, rami, foglie e radici) rimuovono l’anidride carbonica dall’atmosfera liberando ossigeno e contribuendo così al sequestro di carbonio”.
Inoltre gli alberi imprigionano e trattengono nella superficie fogliare le polveri sottili, estremamente dannose per la salute umana. Non tutte le piante, però, sono uguali e forniscono gli stessi servizi ecosistemici.