“Siamo un gruppo di semplici cittadini che vuole creare un dialogo con il Comune di Crema attraverso uno strumento legittimo e di diritto qual è la petizione”: stavolta la lettera non è anonima, porta la firma di Irene Renzi, Mimma Aiello, Gianemilio Ardigò, Mirko Barbieri, Manuel Draghetti, Pierangelo Lodetti e Angelo Valenzano.
“Con questa chiediamo all’assessore dei lavori pubblici, Fabio Bergamaschi, di valutare alternative al taglio delle piante di via Bacchetta, fra cui 8 querce, oltre che bagolari. Chiediamo uno studio serio, interpellando ingegneri, architetti del paesaggio e tecnici arboricoltori certificati ETW che siano in grado di proporre anche una corretta manutenzione del verde cittadino (evitando la capitozzatura e l’asfaltatura fino al colletto) per assicurare la longevità degli alberi e la sicurezza dei cittadini. Siamo stati sorpresi positivamente dalla sensibilità dei cremaschi che insieme a varie associazioni hanno sposato la nostra causa. Diversi professionisti e tecnici si sono resi disponibili, qualora l’amministrazione decidesse di percorrere la strada della valutazione di alternative al taglio, per far così convergere la manutenzione stradale con la vita delle piante”.
Il timore degli scriventi “è che l’abbattimento creerebbe un precedente storico per l’intero quartiere, uno dei pochi rimasti con questi stupendi viali alberati, con il rischio di una medesima ripercussione sulle vie limitrofe. Giulia Frittoli, una cittadina cremasca che lavora a New York, si è offerta come professionista per fornire anch’essa soluzioni ecosostenibili e ha fatto una dichiarazione negli scorsi giorni, su cui siamo tutti d’accordo, ‘Non si tratta di un dibattito politico ma di un dialogo culturale'”.
Articolo completo sul giornale di sabato.