Ripalta Cremasca – Scuola aperta, ma la mensa no. E aumentano i buoni pasto

La scuola elementare di Ripalta Cremasca

È ripartita da qualche giorno la scuola, ma a Ripalta Cremasca “non è tutto oro quello che luccica”. Accanto agli efficientamenti energetici, alla nuova illumimazione, ai nuovi computer, infatti, ci sono alcuni servizi – in tal caso meglio dire disservizi – che, al via dell’anno scolastico e per vari motivi, hanno suscitato il forte disappunto di tantissimi genitori. Nel mirino sono finiti soprattutto la mensa e i buoni pasto, ma anche la mancata attivazione dell’orario di pre e post scuola. Problemi che incidono pesantemente sulle famiglie e che sono resi ancor più negativi da un mancato dialogo tra le parti.

La mensa, nonostante la scuola abbia riaperto il 12 settembre, riprenderà il suo servizio soltanto lunedì 24. Alcune mamme hanno dovuto chiedere ferie per la gestione della pausa pranzo dei figli, con i problemi che ciò comporta. Il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo e il personale docente, stando a quanto riferito da più genitori, si rimpallano la responsabilità circa la poca chiarezza in merito alla comunicazione delle motivazioni sul ritardo d’inizio del servizio. Ufficialmente mancavano tre insegnanti e anche le bidelle: queste ultime ora ci sono e in settimana pare sia stato completato pure l’organico dei docenti.

Da rilevare che quest’anno sono iscritti alla mensa 103 bambini (al plesso ripaltese fanno riferimento da anni anche gli alunni di Ripalta Guerina): per la sorveglianza è prevista la presenza di tre insegnanti e, in aggiunta, di una figura comunale. Va detto che la mensa era stata concepita per un massimo di 70/80 utenti. Da alcuni genitori è stata avanzata la richiesta di informazioni per il ‘pranzo assistito’ a scuola, ma la dirigente è apparsa contraria.

Legato alla mensa ecco poi l’aumento del buono pasto per i non residenti: come da delibera della Giunta comunale, datata 5 luglio, i non residenti nel Comune pagano ogni pasto 5 euro, con un incremento di 1 euro rispetto al 2017-2018. Fatti due conti, si tratta di circa 200 euro in più l’anno che gravano sulle famiglie, che diventano 400 euro in più se i figli in mensa sono due. Non è poco! Per i residenti a Ripalta Cremasca, invece, il costo è confermato a 4 euro, in quanto l’amministrazione integra la quota rimanente. Pure queste decisioni sono state comunicate in forte ritardo alle famiglie che, dal sindaco, hanno ricevuto risposte un po’ evasive. “Come sempre – lamentano molti genitori – sui problemi della mensa e su altre questioni che riguardano la scuola (come rubinetti mal funzionanti o scarsa pulizia della palestra), nonostante ci siano da mesi lettere firmate da tutte le classi e protocollate, non ci sono risposte e nemmeno momenti di confronto”.

A fronte di tutto ciò è partita la richiesta per la formazione di una ‘commissione mensa’. Pur di fronte allo scetticismo del sindaco i genitori hanno ribadito l’importanza di un contesto di confronto strutturato sui temi della scuola e su questo anche la dirigente si è dichiarata favorevole: il primo cittadino ha quindi accettato la costituzione di una ‘commissione scuola’ dove affrontare tutte le criticità.

Infine, non mancano le lamentele anche per il mancato avvio del pre e post orario. Dal Comune fanno sapere che non è partito in quanto delle 25 richieste iniziali solo 4 hanno confermato, dal canto loro i genitori sottolineano che pure in tal caso è mancata la comunicazione nei tempi dovuti. Ora si sta rivalutando l’attivazione solo del pre-orario, abbassando il costo e ricontattando le famiglie che avevano fatto richiesta.