CREMA – Sportabilità: corso di arrampicata anche per disabili proposto da Filikà e Cai

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Il gruppo dei partecipanti al corso di arrampicata nell'ambito del progetto Sportabilità

Sta per svolgere al termine uno dei corsi per avvicinare i disabili alla pratica sportiva che la cooperativa Filikà, in collaborazione con Cai Crema, ha proposto all’interno del Progetto Sportabilità.

Quasi tutte le attività si sono svolte al Centro Giovanile San Luigi, diventato ormai la “casa” dell’inclusione sociale, salvo qualche eccezione. Il percorso di arrampicata, infatti, si è svolto presso la palestra di roccia del Cai-Sezione Crema che si trova in via del Picco tutti i venerdì pomeriggio dalle 16.30 e ora sta per volgere al termine.
Un bel percorso, che ha dato ottimi risultati dal punto di vista fisico, sociale ed emotivo e che ha arricchito i minori e i disabili che lo hanno frequentato.

lezione arrampicata
Un momento della lezione di arrampicata proposta nell’ambito del progetto Sportabilità

“L’attività dell’arrampicata è un terreno ancora poco esplorato – Laura Coloberti, responsabile del Corso per la cooperativa Filikà – ma sta assumendo un importante ruolo nel campo della didattica. Filikà l’ha proposta come attività educativa volta a lavorare sulla concezione del proprio corpo e sulla relazione con i ‘compagni di corda’. Tra i ragazzi che hanno frequentato il corso si è instaurato un rapporto di fiducia, e insieme hanno scoperto le tecniche di problem solving. L’attività era infatti indicata sia per i ragazzi normodotati che per i disabili, poiché stimola gli aspetti muscolo-scheletrici della persona ma anche quelli della sfera emotiva.”

“Abbiamo trovato nel Cai Crema – aggiunge – ottime persone con cui collaborare. Non c’è stato nulla di preconfezionato: le lezioni sono nate dall’osservazione di ogni singolo minore, abbiamo capito di ciascuno i punti di forza e le debolezze e da lì siamo partiti. Un lavoro così importante è stato possibile non solo grazie alla presenza di operatori formati dalla cooperativa che hanno garantito un rapporto 1:1 ma anche dallo splendido supporto del maestro Dario Costa e degli altri volontari del Cai, sempre disponibili e competenti, che teniamo a ringraziare: Valeria Bressanelli, Rino Comandulli, Ettore Bellini e tutti gli altri che hanno dedicato tempo a questo servizio oltre, naturalmente, al presidente della sezione, Marco Costi, sempre attento al valore dell’inclusione e al motto ‘‘La palestra è a servizio di tutti’.”

Gli istruttori aiutano i giovani nell’arrampicata

E proprio Dario Costa racconta come è andata l’esperienza: “Siamo partiti dalla metafora di una salita in montagna per veicolare un viaggio dentro le emozioni. Attraverso esercizi apparentemente banali, i ragazzi hanno attraversato sentieri e torrenti per arrivare alla consapevolezza del corpo attraverso l’equilibrio. Hanno affrontato le paure: del vuoto, della caduta, del presunto fallimento e hanno scoperto che sono solo punti di partenza, possibilità di andare oltre spiegando ali che non credevano di avere.”
“I giochi, che concettualmente si rifanno al metodo Caruso – spiega – hanno aperto le porte non solo al corpo ma anche alle emozioni che sono state osservate e veicolate senza giudizio nella condivisione con gli altri nel momento della merenda. È proprio da questi momenti di condivisione che è nata la fiducia, che nell’immaginario ha preso la forma di una corda.”

“Il corso – aggiunge Coloberti – ha tenuto conto anche delle indicazioni di alcuni genitori che hanno sottolineato la necessità di creare un rapporto di fiducia tra fratelli. Il rimando dato dalle stesse famiglie è stato estremamente positivo.”
“La cooperativa Filikà non vuole lasciar cadere questo progetto – conclude – e conta di ripartire anche l’anno prossimo chiedendo ancora la forte collaborazione e professionalità del Cai che ricordiamo essere servizio di puro volontariato.”