CREMONA -La Fondazione Banca dell’Acqua, modello innovativo di fare sociale

Bodini, Cappellini, Vighi, Mantovani, Avanzini, Parolari e Lanfranchi

Fondazione banca dell’acqua, progetto pilota in Europa, è un modello innovativo di fare sociale.
Nata alla fine del 2015 da un’idea di Padania Acque con il coinvolgimento dei soci-azionisti – i Comuni della provincia – e delle realtà territoriali del terzo settore, è una fondazione no-profit che agisce come una “Società di Mutuo Soccorso” con le stesse finalità di una “Banca etica” e non come un istituto bancario.
In due anni di sperimentazione diciotto persone in condizione sociale di morosità incolpevole hanno risolto il loro debito nei confronti di Padania Acque, per un totale di oltre 26 mila euro.
Le persone che si trovano momentaneamente in una situazione di fragilità, dovuta a disagio economico, lavorativo, familiare e personale, possono usufruire di “aperture di credito o conti corrente dell’acqua”, che onorano prestando ore di lavoro a beneficio della collettività. La retribuzione oraria simbolica, stabilita in 10 euro, viene convertita in fornitura d’acqua. In questo modo si consegue un duplice obiettivo: contrastare il fenomeno della morosità incolpevole e garantire l’erogazione del servizio agli utenti non in regola con i pagamenti.
Gli enti di riferimento territoriali che hanno permesso a Fondazione Banca dell’Acqua di interfacciarsi con le comunità locali per l’identificazione dei lavori socialmente utili sono: Comunità Sociale Cremasca, Consorzio Casalasco, Comune di Cremona e Azienda Sociale del Cremonese.
Gli operatori dei servizi sociali individuano gli utenti bisognosi di aiuto per provvedere successivamente, in collaborazione con gli enti locali, alla assegnazione dei lavori socialmente utili. Le mansioni ricoperte, nella maggior parte dei casi, sono quelle di aiuto-cantoniere, addetto alla cura del verde, alla pulizia presso uffici, ambulatori e aree delle amministrazioni pubbliche, nonché piccole mansioni legate alla manutenzione.
Ai 21 progetti in corso, che si prevede di chiudere entro qualche mese, se ne dovrebbero aggiungere altri, tanto da arrivare, secondo Angelo Mantovani, presidente di Fondazione Banca dell’Acqua, alla risoluzione di circa una quarantina di casi di morosità incolpevole.
“Banca dell’Acqua – spiega Mantovani – è una Fondazione etica che aiuta e riabilita le persone in difficoltà, estinguendo il loro debito verso Padania Acque. Il risultato è che l’iniziativa è potenzialmente in grado di restituire alle persone coinvolte un forte senso di dignità, facendole sentire utili, nonostante il momento di difficoltà.”
“La Fondazione Banca dell’Acqua – sottolinea il presidente di Padania Acque, Claudio Bodini – ha avuto numerose manifestazioni di apprezzamento, in occasione della presentazione al workshop sulla comunicazione di Ape-Acqua Pubblica Europea lo scorso 8 febbraio a Bruxelles, quale concreto e innovativo strumento di welfare sociale.”
“Una società inclusiva genera e rigenera opportunità”, fa osservare a sua volta l’amministratore delegato Alessandro Lanfranchi. “Il sistema tariffario del servizio idrico ha previsto un aiuto per chi ha redditi bassi, il ‘Bonus sociale idrico’, ma per i servizi pubblici fondamentali, come l’accesso all’acqua, non basta. Tramite le attività di Fondazione Banca dell’Acqua si cerca di creare progetti, per coloro che si trovano in stato di morosità incolpevole, in modo da ridare fiducia a chi rischia di essere posto a margine della società per difficoltà gravi ma superabili.”
Anche i referenti delle realtà sociali sono pienamente soddisfatti: l’esperienza di Banca dell’Acqua è una testimonianza virtuosa di un modello innovativo di fare sociale che vede il coinvolgimento diretto delle persone in difficoltà.