DITTA FLAMMA DI ISSO: sostanze inquinanti in due pozzi di Castel Gabbiano

contaminazione delle acque
La ditta Flamma di Isso ha inviato, il 9 febbraio scorso, una nota con allegati i risultati delle analisi eseguite il 29 gennaio sui tre pozzi campione in territorio cremasco e precisamente uno nel Comune di Camisano e due in quello di Castel Gabbiano.
La comunicazione è stata recapitata a tutti gli enti preposti oltre che ai sindaci dei Comuni dell’area e il Consorzio roggia Vidolasca.

ESITI DELLE ANALISI: PRESENZA DI SOSTANZE INQUINANTI

Da tale documentazione si evincono dati piuttosto preoccupanti. Nei due pozzi siti in territorio di Castel Gabbiano, infatti, i valori di alcune sostanze inquinanti superano il limite di legge: in quello n. 01, il Triclorometano è risultato pari a 0.209 microgrammi/litro (valore limite di 0,15) e il Tetracloroetilene è a 2,790 micro grammi/litro (limite fissato a 1,1); mentre al pozzo n. 03 è risultato oltre il limite solo il Triclorometano a 0,206.

SOSTANZE NOCIVE PER AMBIENTE E SALUTE

Queste sostanze – come evidenziato dottor Federico Balestreri, presidente dell’Isde- International Society of Doctors for the Environment di Cremona – “sono cancerogene certe secondo la classificazione Iarc (l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) pertanto estremamente pericolose per la salute umana”. Ha messo quindi in guardia,“le acque emunte da tali pozzi anche se utilizzate al solo uso irriguo rappresenterebbero, se contaminate (come purtroppo rilevato dalle analisi), una grave minaccia per l’ambiente e la salute”.

SILENZIO E INERZIA DAL 2014

La Flamma precisa di aver “già segnalato agli organi competenti, nel corso del 2014, come soggetto non responsabile, la presenza di Triclorometano nelle acque del sottosuolo”, lascia ancor più preoccupati. Ancor più esterrefatti lascia l’inqualificabile inerzia e silenzio degli enti preposti alla tutela ambientale e alla salute dei cittadini. Anche perché se già il grave ritardo di 7 mesi, intercorsi tra il primo campionamento sulle acque di falda eseguito dall’Arpa e le analisi di controllo di appena due settimane fa, è “assolutamente inaccettabile” e senza comprensibili giustificazioni, i quattro anni rivelati ora dalla Flamma suscitano interrogativi inquietanti. Configurando un comportamento irresponsabile,abominevole e imperdonabili.