“Ho perso dei compagni di viaggio”: don Marco Taglioretti, parroco di San Giorgio di Limito di Pioltello, dove è stato allestito un piccolo centro di accoglienza di feriti rimasti coinvolti nell’incidente ferroviario di questa mattina, riferisce la voce di una persona scampata alla tragedia. “Mi confidava queste parole – dice il sacerdote – e vedevo emergere una solidarietà tra gli stessi pendolari, tra chi condivide ogni giorno il viaggio verso il lavoro o la scuola”. “La macchina dei soccorsi sta mostrando – afferma il parroco – efficienza e attenzione alle esigenze delle persone. Certo sono momenti di grande agitazione, ma operatori, volontari e cittadini danno un grande esempio”. Il parroco porta il “cordoglio” e la “vicinanza” dell’arcivescovo, mons. Mario Delpini, impegnato in queste ore a Roma per il Consiglio permanente della Cei. “Ricorderemo le vittime, i feriti e i famigliari dell’incidente durante le messe di domenica”, segnala il sacerdote, che specifica: “Appena saputa la notizia, mi ha chiamato anche mons. Piero Cresseri, vicario episcopale della nostra zona pastorale, la numero 7 di Sesto San Giovanni”, per chiedere informazioni, per assicurare la vicinanza dell’arcivescovo e sua e per mettersi a disposizione per ogni necessità.
GRANDE SOLIDARIETÀ
“Abbiamo visto lo sguardo, gli occhi spaventati dei feriti che venivano portati qui da noi, lo smarrimento di chi si rende conto di essere sopravvissuto per miracolo a una vera tragedia”: don Marco Taglioretti è il parroco di San Giorgio di Limito di Pioltello. La sua parrocchia è a poca distanza dal luogo del deragliamento, avvenuto questa mattina, del treno pendolari partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi. Tre al momento le vittime accertate e numerosi feriti. “Abbiamo allestito un piccolo centro per accogliere una trentina di feriti meno gravi, come ci è stato chiesto – spiega il parroco – e subito abbiamo fornito qualche bevanda calda. Questa la prima necessità che ci è stato chiesto di coprire”. “La gente della parrocchia si è subito data da fare, sono arrivati giovani con dei termos di caffè e thè. Ora i parrocchiani mi telefonano per sapere se possono fare qualcosa, rendersi utili, cucinare per chi è stato coinvolto nell’incidente”. Il Comune si è mobilitato, sono stati chiamati a intervenire psicologi per raccogliere le preoccupazioni e le ansie dei sopravvissuti. “Diverse persone avevano l’esigenza di avvisare i parenti”, spiega ancora don Taglioretti. “Una persona era alla ricerca di un parente, forse un figlio, dal quale era stata separata al momento dei primi soccorsi”. Il parroco racconta di momenti confusi ma di “una grande solidarietà e della immensa umanità dei soccorritori”.
IL COMMENTO DI MONS. GALANTINO SEGRETARIO DELLA CEI
“Quando si trascura o si risparmia sulla sicurezza, si trascura o si risparmia sulla vita delle persone”. In apertura della conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente, mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ha citato il deragliamento del treno dei pendolari sulla linea ferroviaria Cremona-Milano, che ha provocato alcuni morti e moltissimi feriti, partecipando al dolore delle persone colpite e delle loro famiglie e auspicando che eventi simili non si ripetano più. “Parlare di sicurezza non può essere uno dei tanti capitoli della vita civile”, ha ammonito il vescovo: “Vuol dire parlare soprattutto di persone”. “Quando si trascura o si risparmia sulla sicurezza, si trascura o si risparmia sulla vita delle persone”, ha concluso: “E il prezzo che si paga è quello che si è pagato stamattina”.