SCUOLA PUBBLICA, STATALE E PARITARIA.
COSTO STANDARD: È IL MOMENTO DELLA VERITÀ
Il 2017 si è concluso con un passaggio storico senza precedenti: il 20 dicembre scorso il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha insediato presso il Ministero stesso, il gruppo di lavoro sul costo standard di sostenibilità per la scuola italiana, costituito con DM del 21 Novembre 2017. “Costo standard di sostenibilità per alunno – come afferma, nella sua coraggiosa battaglia, suor Anna Monia, presidente Fidae Lombardia – che è l’unica strada per garantire una scuola senza discriminazioni, superando inutili contrapposizioni tra buone scuole pubbliche statali e buone scuole pubbliche paritarie, di cui molte cattoliche.”
Il concetto, assimilabile al costo standard in Sanità (pago le tasse, ergo mi curo dove voglio, in ente ospedaliero statale o privato convenzionato che sia) sta dunque facendo breccia, perché riesce a intercettare i diritti traditi della Costituzione: la Magna Charta della nostra Repubblica celebra quest’anno i 70 anni di vita e non è stata ancora pienamente realizzata!
Il nostro Paese è a una svolta importante: dopo il Referendum consultivo del 22 ottobre, la Regione Lombardia sta trattando con il Governo i termini di una maggiore autonomia, si è chiusa inoltre la 17° legislatura e il prossimo 4 marzo sono in programma le elezioni politiche. Nessun candidato in Regione e al Parlamento potrà esimersi, oltre ogni strumentalizzazione, dal fare i conti con questo problema non ancora risolto e che non permette la libertà di scelta educativa alle famiglie italiane.
“Senza alcuna ombra di dubbio – afferma suor Monia Alfieri impegnata a dar vita a un grande movimento d’opinione – il costo standard garantirebbe tutti i diritti secondo quanto recita l’art. 3 della Costituzione: il diritto di apprendere da parte degli studenti senza alcuna discriminazione economica; la responsabilità educativa della famiglia, che può essere esercitata solo in un’effettiva libertà di scelta tra una buona scuola pubblica statale e una buona scuola pubblica paritaria; la libertà d’insegnamento dei docenti – a parità di titolo – in una scuola pubblica statale e in una pubblica paritaria.”
A 17 anni dalla legge Berlinguer i tempi sono oggi davvero maturi: si registrano, negli ultimi tempi, passi avanti molto positivi. C’è innanzitutto un testo scientifico di base, di fondamentale importanza, il saggio Il diritto di apprendere, nuove linee di investimento per un sistema integrato, che fonda la soluzione del costo standard su dati forniti dal Ministero stesso, e c’è il tavolo istituito dalla Fedeli. Ma anche la Conferenza Episcopale Italiana – tramite il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica – con il documento “Autonomia, parità e libertà di scelta educativa” del giugno scorso, ha voluto chiarire che il costo standard di sostenibilità è la via maestra per garantire i diritti di alunni, genitori e insegnanti nella scuola.
Infine è assolutamente rilevante la task force di politici che singolarmente si stanno esprimendo positivamente in merito e non potranno certamente rimangiarsi questa parola. Quanto all’attuazione concreta, l’assessore Aprea afferma su Tuttoscuola che “si deve guardare alla prossima legislatura, ma in un’ottica di ricerca e ampia condivisione di un modello che valorizza la libertà di scelta delle famiglie tra scuole tutte ugualmente affidabili sul piano della qualità”.
“Chi intende proseguire ancora nelle letture di parte e ideologiche – chiosa determinata suor Anna Monia – dovrà rispondere agli studenti, ai genitori, ai docenti alla Res-Publica di aver tradito il diritto di apprendere, confermando l’Italia come la più grave eccezione in Europa e al 47° posto al mondo in termini di libertà di scelta educativa, con la conseguenza di perdere un patrimonio culturale enorme. Si è ampiamente dimostrato che il costo standard di sostenibilità non solo garantisce questi diritti, superando ogni discriminazione, ma soprattutto favorisce un sistema scolastico di qualità. A chi rifugge dall’evidenza scientifica, invocando che la scuola statale può ben assorbire tutti gli studenti e i docenti italiani, non solo ci consegna ad una scuola unica e di regime, ma dice il falso, ignorando il grave problema delle classi sovraffollate. Gli studenti della scuola statale di Vulcano hanno scioperato per ben 17 giorni, prima di Natale, invocando il diritto allo studio in una classe decente e non in una pluriclasse stipata…. È questo che si desidera?”
La presidente della Fidae lombarda auspica inoltre che il mondo associativo della scuola abbandoni i personalismi e soprattutto – come ha detto anche mons. Galantino – impari a lavorare insieme e ad andare d’accordo, perché c’è in gioco lo studente e il suo diritto ad apprendere senza discriminazioni: solo con il costo standard di sostenibilità è possibile passare dalle parole ai fatti.
È dunque un momento chiave, nel quale è possibile davvero voltar pagina; è venuto il tempo delle proposte serie, risparmiando alla collettività sterili e deprimenti trasmissioni che sollevano le piazze e ci consegnano al populismo.
Sulla proposta del costo standard i programmi dei futuri candidati politici non potranno non misurarsi. Il popolo della scuola paritaria presterà molta attenzione ai loro programmi!