Il vescovo Daniele ha celebrato questa sera, mercoledì 2 agosto, presso la chiesa di San Lorenzo ai Sabbioni la Solennità del Perdono di Assisi.
Tanti sono stati i fedeli di tutta la Diocesi che in questi due giorni si sono recati presso la chiesa francescana dei Sabbioni per ottenere l'indulgenza plenaria per se e per i propri defunti.
Nella sua omelia il vescovo Daniele si è voluto soffermare sul luogo così profondamente legato al Perdono di Assisi, ovvero la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, evidenziando in particolare tre aspetti: la sua piccolezza; il fatto che la chiesa non fosse di proprietà di Francesco e dei frati; la volontà di Francesco di farne luogo di vita angelica.
LA PICCOLEZZA. “Come ci suggerisce il suo stesso nome, la Porziuncola è un luogo fisicamente piccolo – ha detto il vescovo Daniele – che diventa il segno di Dio che entra nel mondo nella dimensione della piccolezza. La piccolezza è anche quella rappresentata da Maria, piccola ragazza di Nazareth che non è principessa e donna di mondo, ma umile serva del Signore attraverso la quale Dio fa entrare nel mondo suo Figlio. Un Dio – ha spiegato il vescovo – che sembra preferire il piccolo rispetto alle grandi manifestazioni che noi siamo portati a collegare con la presenza della divinità”.
LA NON PROPRIETA'. La Proziuncola, ha continuato il vescovo Daniele, è luogo di non proprietà: non apparteneva, infatti, né a san Francesco né ai frati, ma è ancora oggi dei benedettini. “Questo è il segno di un Dio che entra nel mondo non da padrone, lui che è Signore di tutto, ma chiedendoci ospitalità, mendicando spazio nei cuori e nella vita degli uomini”.
VITA ANGELICA. “San Francesco ha voluto fare della Porziuncola un luogo di vita angelica – ha spiegato il vescovo Daniele – dove per vita angelica non si intende una vita fuori dal mondo, ma un modo di vivere capace di anticipare il compimento. Dunque una vita di preghiera, di comunione e di lavoro, che mostra trasparenza e compimento vero dell'umano, quello stesso compimento che vediamo anticipato nella Vergine Maria”.
LA NOSTRA PORZIUNCOLA. “Chiediamo anche noi – ha concluso il vescovo Daniele – di trovare nella nostra Proziuncola un luogo di incontro con Dio vero e pieno, in modo che ci porti a crescere in questo incontro di fede con Dio fino all'ultimo, fino alla morte, proprio come è stato per san Francesco. Preghiamo per potere arrivare al compimento della nostra vita e scoprirlo come momento pieno in cui piccolezza e povertà si trasformano definitivamente nella vita angelica che soltanto Dio è capace di darci”.