IL VESCOVO DANIELE CELEBRA A GUASTALLA

Questa sera, alle ore 20.45, il nuovo vescovo di Crema Daniele Gianotti ha celebrato l'Eucarestia nella con-cattedrale di Guastalla, circondato dai fedeli, dai diaconi e dai sacerdoti dell'”ex-diocesi” (oggi unita a quella di Reggio Emilia) dove dall'anno 1910 al 1923 è stato vescovo il cremasco mons. Agostino Cattaneo.
Alla celebrazione erano presenti anche fedeli di Bagnolo in Piano (la parrocchia che don Daniele ha lasciato), un folto gruppo di scout e una piccola delegazione di cremaschi.
Durante la celebrazione il vescovo ha spiegato la parola di Dio centrata sull'osservanza della legge, sia per il popolo ebraico (prima lettura) che per quello cristiano: nel Vangelo Gesù afferma infatti di non essere venuto a cancellare neanche una minima parte della legge.
“Tutto ciò – ha detto il vescovo Daniele – fa trasparire il rischio di pensare alla vita cristiana come un insieme di precetti da mettere in pratica. Certo, la vita cristiana prevede delle norme, ma sarebbe molto riduttivo esaurire a queste la vita cristiana.” E ha spiegato come, in effetti, i due brani biblici aprano due finestre per farci capire il vero senso del testo. Un'apertura verso il passato, con l'ammonimento a guardare le meraviglie che Dio ha compiuto per il suo popolo: la liberazione dall'Egitto, il passaggio del Mar Rosso. Memoria dei grandi prodigi di Dio ai quali è risposta la legge. “Prima di ricordarsi che cosa si deve fare – ha spiegato il celebrante – bisogna ricordarsi di quanto Dio ha fatto per il popolo. Perché impariamo anche noi a comportarci secondo la logica Dio. Custodire dunque la memoria dei gesti di Dio per tentare di fare altrettanto: se Dio ci ha amato per primo dobbiamo amarci anche tra di noi.”
Nel Vangelo è invece aperta una finestra verso il futuro: il pieno adempimento della legge. Tale adempimento è Gesù stesso e la sua vita donata fino al sacrificio della Croce. La legge non è tanto un insieme di precetti, ma una persona, Cristo stesso.
“La Quaresima – ha concluso il vescovo Daniele – è il tempo propizio per custodire in noi il ricordo dei grandi eventi di salvezza, guardando al tempo stesso a Gesù per poter adempiere pienamente la legge di Dio.”
La termine dell'Eucarestia, il parroco della con-cattedrale e vicario generale mons. Alberto Nicelli ha espresso grande soddisfazione per la presenza del vescovo a Guastalla. Ha ricordato la giornata di domenica scorsa con la sua ordinazione episcopale “che abbiamo profondamente gustato. Hai parlato dei doni di Dio – ha continuato – permettimi di dire che tu sei uno di questi doni. Grazie della tua umiltà, della tua intelligenza messa a servizio della Chiesa di Dio”.
Ha ricordato poi il vescovo cremasco che ha guidato Guastalla negli anni difficili della Grande Guerra: “E stato un grande vescovo e anche tu sarai un grande vescovo. Saremo sempre uniti nella fede. Buona strada, come dicono gli scout.”
La memoria dei vescovi del passato era anche nel pastorale che il vescovo Daniele impugnava, quello del beato card. Ferrari, grande arcivescovo di Milano e per un anno vescovo a Guastalla e nella bella cattedrale appena restaurata dopo il terremoto, consacrata da san Carlo Borromeo.
E l'ultimo atto della serata è stato proprio la preghiera sulle tombe dei vescovi di Guastalla, in particolare su quella di mons. Agostino Cattaneo, cremasco d'origine (era nato alla SS. Trinità nel 1853 ed è morto nel 1923) dove il vescovo Daniele ha elevato preghiere di suffragio accompagnate dalla benedizione e dall'incensazione.