SERVIZIO POSTALE PRECARIZZATO

Nel question time alla Camera di oggi, il deputato cremasco Franco Bordo ha presentato – a nome del gruppo parlamentare di Sinistra Italiana-Sel – un'interrogazione a risposta immediata al ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, sollecitando il Governo a considerare ogni atto di competenza finalizzato ad assicurare, durante l'iter di privatizzazione di Poste Italiane, la tutela, la protezione sociale e il mantenimento dei livelli occupazionali attuali di tutti i lavoratori impiegati presso l'ente, con particolare riferimento a quelli operanti nel settore del recapito postale.
“L'ingresso di una nuova compagine azionaria – ha messo in guardia – rischia di mettere a repentaglio la capillarità della rete postale italiana e i servizi offerti alla cittadinanza.”
“Per quanto riguarda la salvaguardia dei posti di lavori – ha assicurato il ministro – la strategia che si sta perseguendo non prevede azioni di intervento sui livelli occupazionali esistenti che non siano concordate su base volontaria con i dipendenti interessati.”
“Il servizio postale europeo è profondamente mutato dai primi anni Novanta: il modello è cambiato in favore della concorrenza, per il mantenimento di servizi certi e uniformi”, ha fatto osservare inoltre il ministro Padoan, sottolineando che, allo scopo di rendere il servizio incentrato sulle esigenze della clientela, si farà un utilizzo più efficiente di altri e nuovi immobili. E che, in ogni caso “a Poste Italiane è affidato tale servizio fino al 30 aprile 2026”.
L'onorevole Bordo nel dirsi per nulla soddisfatto della risposta, ha evidenziato che “siamo in presenza di un colpo di mano del Governo: prima parlavate di privatizzazione di 40% e di giusto equilibrio, oggi invece andate in direzione di una privatizzazione completa, e ciò non è rispettoso neanche nei confronti del Parlamento”.
“Siamo già in presenza di perdita di posti di lavoro, di contratti non rinnovati, della chiusura di uffici, della corrispondenza consegnata a giorni alterni – ha sostenuto – e con le vostre scelte la situazione di nuova precarizzazione sarà definitiva. Vi chiediamo di fermarvi subito, già dalla settimana prossima, in commissione Trasporti.”
“Spero che lei, ministro, sia presente con un atteggiamento di comprensione e di ascolto. I disservizi – ha concluso Bordo – stanno aumentando: dovete fermarvi, ascoltare e rinviare la decisione.”