UN NUOVO SGUARDO SULLA FAMIGLIA

Un nuovo sguardo sulla famiglia. In attesa dell'esortazione post-sinodale di papa Francesco che potrebbe uscire anche nei prossimi giorni.
Se n'è parlato sabato sera, nella chiesa cittadina di San Bernardino, in un dibattito organizzato dalla Commissione Famiglia della diocesi, presente anche il vescovo Oscar.
Ospiti d'eccezione i coniugi Giuseppina De Simone e Franco Miano, gli unici, fra le 18 coppie di sposi, presenti ai lavori del Sinodo dei vescovi sulla Famiglia in qualità di “esperti”. Lei insegna Filosofia della Religione alla Pontificio Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, lui è stato a lungo presidente nazionale dell'Azione Cattolica e ora è docente di Filosofia Morale all'Università di Tor Vergata a Roma.
I due esperti sono stati intervistati dal caporedattore di Avvenire, il dott. Luciano Moia.
Naturalmente a fare gli onori di casa i responsabili della Commissione diocesana per la Famiglia, i coniugi Giovanni Plizzari e Paola Bonizzoni.
“Siamo di fronte a un sinodo – hanno introdotto gli ospiti – che è stata una svolta storica nella Chiesa, per le due convocazioni a distanza di un anno l'una dall'altra e per la consultazione della base che ha favorito tantissime risposte.”
La serata si è svolta mediante una lunga serie di domande proposte dal dott. Moia a cui i coniugi Miano hanno risposto alternandosi.
Innanzitutto le tre parole che hanno caratterizzato il sinodo: accoglienza, discernimento, integrazione.
“Un discernimento e un'accoglienza che avvengono ogni giorno – ha risposto la signora Giuseppina – e un'integrazione ad ogni livello, anche generazionale.”

“La solidità dei legami familiari – ha incalzato Moia citando una frase del Sinodo – continua ovunque a tenere in vita il mondo”, quale il segreto? “Il segreto – ha risposto Miano – è l'amore che struttura la famiglia, ciò che di più forte viene offerto al mondo.”
S'è continuato presentando la famiglia come segno del Vangelo, “perché in essa – sono state le belle parole della signora De Simone – si compie il sogno di Dio che è il sogno della comunione: che tutti siano uno. E, come tutti i sogni, ha bisogno di essere vissuto fino in fondo.”
Ma spesso le famiglie fanno fatica a vivere secondo il Vangelo. Per ricucire le fragilità sono state riproposte le celebri tre parole di papa Francesco: permesso, grazie, scusa.
“Dicono la semplicità della vita familiare di tutti i giorni”, ha detto Miano, sottolineando come la cura della famiglia è il cuore del sinodo. “Nella famiglia – ha aggiunto la moglie – s'impara ad aver cura l'uno dell'altro. Un lavoro quotidiano, artigianale, di cesello nella cura dei particolari preziosi.”

Aver cura significa anche compiti educativi. “Perché – ha chiesto Moia – s'è spezzato il rapporto tra generazioni?
“Ci sono certo cambiamenti sociologici – ha risposto Miano – ma credo che ci vogliano nuovi racconti di come è bello essere famiglia. E che c'è un valore nella fedeltà, la quale non è un impegno ma una gioia. Certo, siamo attenti alle fragilità, ma vogliamo dire la bellezza del 'per sempre'.”

Al proposito, bisogna accompagnare con misericordia il cammino delle persone, ma bisogna anche proporre il coraggio della progettualità. “Ci circonda un clima di provvisorietà – ha detto la signora De Benedetto – ma la vita familiare non può prescindere dalla progettualità. Il sinodo dice che la fedeltà è dono di Dio che si costruisce giorno per giorno con la capacità di prendere in mano le situazioni sapendole gestire in un progetto.”
E il ruolo della famiglia nella Chiesa?
“Abbiamo imparato ad amare la Chiesa tramite l'Azione Cattolica – ha raccontato Miano – e ci siamo messi a sua disposizione. Il sinodo ci ha fatto pensare anche a questo: quante famiglie reggono la Chiesa! Nella vita di tutti i giorni. Tra Chiesa e famiglia c'è un legame strettissimo. La Chiesa ha bisogno del modello familiare per essere se stessa.”
E la signora De Benedetto: “Il nuovo sguardo sulla famiglia dovrebbe creare un nuovo sguardo sulla Chiesa, con una pastorale non più rivolta al solo individuo, ma alla famiglia.”
Infine il problema delle fragilità, dei divorziati. L'auspicio è che si realizzino nelle parrocchie percorsi adeguati per arrivare a una scelta coerente. Come mai oggi restano esclusi dalla pastorale?
“Su questa questione – ha spiegato Miano – il Sinodo ha ripresentato la dottrina della chiesa che non è mai stata messa in discussione: gli sforzi del sinodo sono tutti nel far capire che la verità passa attraverso la misericordia. Vogliamo creare un ambiente accogliente, non perché tutti siamo uguali e non esistono livelli di verità, ma perché tutti si sentano accolti.